Licenze Ncc "fuorilegge" Sequestri revoche e indagini in corso

Licenze NCC sequestri in provincia di Roma
Sequestri, revoche, indagini in corso nel mondo NCC. Stanno cadendo tutti i cosiddetti "comuni canaglia" del servizio noleggio con conducente, paesotti sperduti per l’Italia che nel corso del tempo hanno assegnato decine di licenze ad altrettanti autisti che finiscono tutti per risiedere e lavorare nella città di Roma. Un business vero e proprio, piccoli comuni che sono diventati una sorta di "paradisi delle licenze", in barba ai 1.024 operatori ufficiali titolari di licenze rilasciate dal Comune di Roma e dei tanti tassisti che operano nella Capitale. La pacchia, tuttavia, sembra essere finita. Il 16 aprile inizierà il processo del cosiddetto "sistema Greccio", il piccolo comune del reatino da appena 1.500 anime, che fino al 2013 era riuscito a concedere (vendere, sembrerebbe) quasi 80 licenze NCC. La particolarità è che nessuno dei beneficiari era residente a Greccio o comuni limitrofi, ma quasi tutti erano romani, di nascita o di adozione. Gli inquirenti sospettano che ci sia stato un sistema tale da garantire un introito cospicuo per il Comune (quasi 1000 euro l’anno a licenza) e permessi facili per gli operatori. Questi possono poi circolare liberamente nella Capitale senza necessariamente partire dalla rimessa nel Comune di origine grazie a un vuoto normativo nazionale, oggetto ormai da più di un decennio di una feroce disputa legale fra i sindacati Ncc e quelli dei taxi, battaglia che a volte sfocia perfino in risse quando i conducenti si contendono le aree sensibili (stazioni, aeroporti, monumenti, ecc...). È evidente che se le licenze vengono assegnate in maniera illegittima (se non illegale) si crea un forte fenomeno di concorrenza sleale.

La lista delle licenze NCC da depennare




Il 29 dicembre 2014 Il Tempo pubblicava la lista dei cosiddetti "comuni canaglia", ovvero le città da dove provenivano il maggior numero di licenze considerate abusive. Il dossier era stato stilato dall’Anar, Associazione nazionale autonoleggiatori di Roma, che ha svolto un vero e prorpio lavoro di intelligence. Oggi, a quasi un anno e mezzo di distanza, contiamo numerose città in cui le licenze sono state sequestrate, mentre in altri casi i Comuni le hanno ritirate in autotutela. Oltre Greccio, casi-scuola sono quelli di Lenola, in provincia di Latina, appena 4.000 abitanti e oltre 50 licenze operative nella Capitale, di Velletri e di San Vito Chietino: in tutti questi casi, sono stati effettuati sequestri da parte della Guardia di Finanza. Fiamme gialle al lavoro nel corso del 2015 anche a Cerva, in provincia di Catanzaro.


Un repulisti che ha portato altri comuni, segnalati in rosso nel dossier dell’Anar, a revocare le licenze: Villafranca in Lunigiana, Sant’Elena Sannita (Isernia), Taviano (Lecce) e la stessa Rieti. Anche qui la costante era sempre la stessa: pochi abitanti, poco turismo, tante licenze e la stragrande maggioranza assegnate a persone nate o residenti a Roma. Senza contare che indagini in corso si contano in altri 10 comuni, che presto potrebbero finire nell’occhio del ciclone. In favore dei noleggiatori danneggiati, invece, si è schierata l’Anitrav, Associazione nazionale Ncc, che sta provando a salvare il lavoro degli operatori coinvolti, ottenendo dove sia possibile il ripristino provvisorio delle licenze, come è accaduto nei comuni di Fara in Sabina e Bellegra, per lo meno dove non si intravedono violazioni di tipo penale.
(Tratto da: Il Tempo)